C’è da immaginare che né lo sposo, né la sposa fossero particolarmente entusiasti quando, a seguito di intense trattative tra il papato e il re d’Aragona, la sorella di questi, Costanza d’Aragona, venne scelta come moglie per Federico, diventato da poco maggiorenne, all’età di quattordici anni.
Le curiose analogie tra Costanza D’Altavilla e Costanza d’Aragona
La sposa, per una curiosa coincidenza, presentava certe analogie con la defunta madre del re di Sicilia: stesso nome, molto più grande di età (aveva circa 29 anni quando sposò Federico!) ed era vissuta diversi anni in convento dopo la morte del primo marito, il re d’Ungheria, e del suo figlioletto.
Eppure, sembra che questa unione, a prima vista disarmonica, sia stata, invece, ben riuscita. La maturità della regina, la sua intelligenza, la sua conoscenza della politica e la sua ponderazione permisero di compensare il furore giovanile, l’irruenza e la mancanza di esperienza di Federico.
Dopo un anno nacque il loro unico figlio, Enrico, che venne subito incoronato re di Sicilia. La felicità della giovane famiglia durò poco: nel 1212, i grandi elettori germanici, sostenitori della dinastia sveva (Hohenstaufen o “ghibellini”) e opposti a quella di Brunswick (Welfen o “guelfi”), fecero appello al giovane re di Sicilia per contrastare Ottone di Brunswick. Federico, allettato dalla prospettiva di diventare re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero, si imbarcò per l’avventurosa riconquista della corona di suo padre e di suo nonno, nonostante il parere contrario della moglie.
Lasciò in Sicilia il figlio di poco più di un anno, con Costanza, alla quale affidò la reggenza del Regnum, un incarico che la giovane regina svolse con grande impegno e competenza: non si lasciò scoraggiare né dalle rivalità dei nobili di origine normanna, né dalla scomparsa dei 500 cavalieri che aveva portato con sé al momento del matrimonio e che erano stati falciati da una micidiale epidemia, assieme al loro comandante Alfonso, l’amato fratello della regina.
Dopo la disfatta di Ottone di Brunswick, Federico, diventato ufficialmente re di Germania, volle che anche suo figlio fosse incoronato “re dei Romani” (ossia di tutto l’impero), a dispetto della promessa fatta a Innocenzo III di non unire mai le due corone. Costanza, dovette lasciare il figlio in Germania, dove sarebbe stato educato: non l’avrebbe più rivisto, ma almeno avrebbe ignorato il triste destino di Enrico, ribelle all’autoritario padre, fatto prigioniero e morto suicida.
Di ritorno in Italia, la coppia venne incoronata dal Papa imperatore e imperatrice. Poco dopo, Costanza moriva a Catania, colpita da febbri maligne, mentre Federico era impegnato a domare la ribellione dei Saraceni a Jato.
Costanza riposa nella cattedrale di Palermo, in un antico sarcofago di marmo bianco. Il commovente epitaffio, dal tono non convenzionale, fu probabilmente composto dallo stesso imperatore; parla l’imperatrice che si rivolge al marito: “ Sicanie regina fui Costantia coniux augusto hic habito nunc Federice tua” (Fui regina di Sicilia, Costanza, imperatrice e sposa. Ora qui abiterò, Federico, tua).
Fu seppellita rivestita dai suoi ornamenti più splendidi, con vestiti sontuosi, gioielli preziosi e in testa una ricca corona, un “camaleuco” che possiamo ammirare nel Tesoro del Duomo.
Liliane Juillerat
Nella terza puntata della Saga delle Regine Costanza di Sicilia sarà raccontata la storia di Costanza: la regina beatificata dalla chiesa
Se vuoi conoscere la prima parte puoi leggere “La Gran Costanza” d’Altavilla.
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Buona giornata Liliane, complimenti per la tua passione e rigorosa ricerca di questo periodo storico che con scrupolosita’ continui ad approfondire. A quando il prossimo libro? Guarisci presto che ti aspetto a maredolce