Alcuni autori hanno scritto che il nome della Porta Sant’Agata, che sorge nell’omonima piazzetta fra la via Cesare Battisti e il corso Tukory, risale all’anno 253, quando proprio da questa porta sarebbe uscita Sant’Agata per andare a Catania a subire il martirio, ma siccome a quei tempi la città non si sviluppava fino a tale luogo e quindi non c’era alcun motivo perché ci fosse proprio lì una porta, questa ipotesi pare non avere alcun fondamento. Più fondata, invece, la tesi che la Porta abbia preso il nome dall’antica Chiesa che si trova molto vicino alla Porta, in Via del Vespro, la Chiesa di Sant’Agata la Pedata così chiamata perché la dentro vi è ancora conservato un sasso con l’impronta di ciò che sembra proprio un piede di donna e che secondo la tradizione popolare sarebbe l’impronta della Santa che proprio lì si sarebbe fermata.
Non si hanno notizie certe dell’edificazione né della Porta né tanto meno della Chiesa che, passata dal governo di più ordini monastici (Mercedari scalzi e poi Agostiniani) è stata fatta e rifatta secondo criteri di ammodernamento che le hanno fatto perdere completamente il carattere semplice e antico di Chiesa di campagna.
L’unica testimonianza suggestiva permane nella famosa “Pedata” rimasta sulla pietra ormai seminascosta da un piccolo altarino secondario sul lato sinistro dell’altare maggiore.
La più remota notizia della Porta risale ad un atto di vendita del 4 febbraio del 1275, riguardante una casa sita nel quartiere dell’Albergheria, nella strada “attraverso la quale si va a Porta Sant’Agata“, ma sicuramente il suo impianto risale all’epoca normanna.
L’architettura della Porta è molto antica e sembra non avere subito rifacimenti posteriori.
Si tratta di una Porta in tufo, con fornice a doppio arco ogivale all’esterno e a sesto ribassato all’interno e rappresenterebbe una delle espressioni più antiche della cinta muraria medievale.
Oggi si presenta ancora in buone condizioni, nonostante le incrostazioni di antiche tubazioni in argilla. Dopotutto, ancora oggi, lungo il perimetro esterno delle antiche mura si vedono tutta una serie di abitazioni costruite proprio addossate alla costruzione.
Nella parte superiore di Porta Sant’Agata era affrescata la Madonna del Carmelo, opera oggi non più visibile e nelle due lunette ai due lati dell’arco principale, s’intravedono le tracce di due puttini anch’essi non più distinguibili.
Resta un po’ di rammarico per l’incuria Istituzionale che quasi in nessun modo valorizza questo ed altri monumenti simili attraverso i quali i passanti ed i turisti vi passano distrattamente senza alcun interesse.