La storica e leggendaria sede dell’Abbazia di Thelema, nota originariamente in inglese come Thelema Abbey, è una villa abbandonata nel comune di Cefalù, in Sicilia.
E’ stata l’unica residenza al mondo di Aleister Crowley: personaggio eclettico inglese, principalmente pittore, poeta, filosofo, alpinista (tra i primi a scalare il K2) e primo orientalista, sulla strada aperta da Sir Arthur Avalon, nell’epoca di esplosione del teosofismo e della prime pubblicazioni dei testi sacri dell’India in occidente. A lui si deve anche l’importazione del tantra e del tantrismo, trattò di taoismo e sperimentò il buddhismo e gli enteogeni, basandosi su conoscenze antropologiche, archeologiche e psicoanalitiche. La sua vita è intrecciata a quella degli antichi Pitagora, Empedocle ed altri pensatori, da Apuleio a Giordano Bruno, Nietzsche e Gabriele D’Annunzio, con cui era in rapporti personali.
Crowley trattava anche apertamente, in forma principalmente saggistica, tematiche legate all’esoterismo per mezzo di una ricerca scientifico-accademica. Era membro della famosa Golden Dawn, Libero Muratore e 007 dell’intelligence inglese che ha partecipato alla lotta contro il nazismo nella seconda guerra mondiale. Fu esiliato dall’Italia da Benito Mussolini che mando in rovina l’edificio della villa.
L’origine del nome della comunità proviene dall’opera Gargantua e Pantagruel, scritta dal monaco francescano François Rabelais, dove il personaggio Gargantua fa costruire un’abbazia denominata appunto Thelema (dal greco θέλημα, “desiderio” o “volontà”) per farne una sorta di scuola ideale in cui possano venire ammessi a vivere in comune individui d’ogni genere che abbiano certe caratteristiche (buoni, belli, gentili), indifferentemente dalla loro condizione sociale e di sangue.
All’epoca degli eventi a Cefalù diverse persone vivevano o visitavano, partendo da tutto il globo e sperimentando la vita comunitaria, l’Abbazia di Thelema, che per le sue stravaganze alimentava, ed alimenta sino ad oggi, l’interesse, la curiosità e più spesso la fantasia di molte persone tanto in Italia quanto all’estero.
In Italia, e peggiormente in Sicilia, anche causa scarsa diffusione di letterature specifiche e correlate (perché principalmente prodotte in lingue straniere), si è teso a dimenticare questo posto che da anni vive uno stato di degrado, nonostante si siano esposti a riguardo, ed attivati in tempi diversi, gli storici locali cefaludesi Pietro Saja e Domenico Portera con Antonino Napoli che, dopo aver pubblicato le sue foto originali della casa in Inghilterra e sul web, ha creato primo sito ufficiale sull’argomento e poi fondato il Museo Crowleyano, ringraziando fra gli altri fondamentalmente per la documentazione Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Matteo Collura, Pierluigi Zoccatelli, Massimo Introvigne, Martin P. Starr, Roberto Migliussi e Marzio Forgione.
Antonino Napoli
Foto: Erik Albers, CC0, via Wikimedia Commons
Foto di Aleister Crowley: Abode of Chaos, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons